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Alessandro di Benedetto intervistato al suo arrivo alla Transat Jacque Vabre

Alessandro di Benedetto e Alberto Monaco hanno concluso la loro Transat Jacque Vabre con Team Plastique al nono posto con solo 9 secondi di distacco da Tanguy De Lamotte e François Damiens a bordo di Initiatives Coeur. Un arrivo davvero esaltante fino all’ultimo, che ha entusiasmato davvero.

Così Alessandro: ” Abbiamo spinto Team Plastique di più che nel Vendée Globe. Alberto è un ottimo trimmer e timoniere. Nessun danno grave a bordo, non abbiamo niente di cui lamentarci. Tutto ciò che si è rotto,  lo abbiamo riparato! La barca è in perfette condizioni dal punto di vista strutturale. È stata spinta fino alla fine, e nove secondi è nulla. La Transat Jacques è una grande gara. È stata completata, il sogno continua.
Abbiamo raggiunto Alessandro per le prime impressioni e per qualche domanda:
Cultura Marinara: Congratulazioni per il tuo risultato! Quale è stato il momento più difficile della attraversata?
Alessandro di Benedetto: Grazie, l’arrivo!!
Cultura Marinara: Quanto tempo si passa al carteggio e quali manovre sono più utilizzate in questo tipo di attraversata?
Alessandro di Benedetto:  Circa due ore al giorno. Si regolano e cambiano spesso le vele, si utilizzano molto i trasferimenti d’acqua con i ballast anche perché questa barca è l’unico 60 Imoca a chiglia fissa.
Cultura Marinara: Continuerai a regatare in oceano o hai ulteriori progetti in mente?Alessandro di Benedetto: Certo, vorrei partecipare alla Route du Rhum e poi trovare i finanziamenti per tentare un podio nel Vendée Globe 2016.

Ringraziamo Alessandro augurandogli buon vento!

Gian Filippo Pellicciotta

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