Che cosa è l’alga tossica: Ostreopsis ovata
L’alga tossica (Ostreopsis ovata) è tipica dei mari tropicali, ma già da diversi anni la sua presenza è stata riscontrata in Italia. È minuscola e dannosa per gli organismi marini, nell’uomo può provocare sintomi influenzali o irritazioni. Questa alga produce tossine che possono causare danni sia all’ambiente marino che all’uomo. Tra i sintomi che può provocare nell’uomo ci sono infiammazioni della gola, febbre, dermatiti, congiuntiviti. Dove è presente questa alga tossica in elevate concentrazioni, si verifica inoltre la diminuzione di organismi come stelle di mare, ricci, granchi e molluschi. Durante le mareggiate – le quali favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria – la concentrazione delle tossine può aumentare e con essa i rischi associati per i bagnanti. Le persone colpite non sono state necessariamente in contatto diretto con l’acqua; è sufficiente inalare le goccioline trasportate dal vento per far sì che i sintomi si manifestino.
Cos’è l’alga tossica e dove si trova
L’alga tossica Ostreopsis ovata è un’alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate. È piccolissima: le sue dimensioni sono comprese tra 30 e 60 micron (1 micron corrisponde a un millesimo di millimetro). Vive solitamente su alghe pluricellulari (dette macroalghe) e sui fondali rocciosi e predilige le acque calme, calde e bene illuminate. È una specie tipica dei mari tropicali ma la sua presenza è stata riscontrata anche nel Mediterraneo, in particolare lungo le coste pugliesi (già dal 2000/2001) oltre che in Liguria, Toscana, Abruzzo, Marche e Sicilia. Probabilmente è stata introdotta accidentalmente dalle navi in transito. L’alga si sviluppa soprattutto durante i mesi estivi dal momento che la sua proliferazione è facilitata dalle alte temperature, dall’alta pressione atmosferica e dal mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.
Come evitare gli eventuali effetti dannosi dell’alga tossica
Nel caso di certificata presenza di grandi concentrazioni di alga tossica è bene evitare di stazionare lungo le coste rocciose durante le mareggiate. Inoltre, è consigliato evitare il consumo di organismi come cozze e ricci di mare. Infatti, i ricci dal momento che brucano sulle alghe potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.
Come riconoscere l’alga tossica
L’alga tossica, probabilmente introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi, è stata avvista per la prima volta nei primi anni duemila. Essa prolifera in presenza di fattori ambientali concomitanti come le alte temperature, l’alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli e mare calmo per un periodo di tempo superiore ai dieci giorni. L’Ostreopsis ovata vive nei fondali costieri di natura rocciosa ma quando sale in superficie può dare vita a colorazione anomala e talvolta chiazze schiumose biancastre e marroni.
La causa principale del suo proliferarsi è dovuto anche al ristagno delle acque, alla presenza di fosforo ed azoto provenienti dalle acque di fiumi e dei laghi. L’alga tossica non è visibile a occhio nudo se non quando fiorisce in quantità. Si presenta soprattutto nei mesi di Luglio e Agosto
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