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Con noi nei 40 ruggenti: Intervista a Vittorio Malingri

vittorio malingri royal oak

Abbiamo intervistato Vittorio Malingri, navigatore oceanico d’eccezione che il prossimo 15 novembre 2013 partirà con il suo equipaggio di velisti non professionisti per la traversata del sud Atlantico attraverso i 40 ruggenti. Una novità assoluta questa che consente a chi non è professionista di poter affrontare una navigazione impegnativa a fianco di navigatori d’esperienza. La barca è Huck Finn II cutter di 20 metri progettato da German Frers.

Cultura Marinara: Come ti è venuta l’idea della attraversata dei 40 ruggenti?

Vittorio Malingri: Team Malingri è un team sportivo che fa la sua parte promuovendo la vela oceanica sia in regata che in crociera. Il nostro obbiettivo è dare a più gente possibile il sogno di poter realizzare delle navigazioni autonome e la competenza per farlo. I motivi sono svariati e primo tra tutti è il fatto che girando il mondo si vedono e si viene a conoscenza di posti e popoli.

Questo è importantissimo per capire meglio gli altri e interagire meglio, e per vedere come le varie società umane risolvono problemi comuni a tutti. Trovare nuove idee sostanzialmente. Per farlo offriamo dei corsi che oggi nessuno fa più e cioè imbarcarsi un giorno e scendere 7/10/20 giorni dopo in un altro luogo dopo essere stati parte integrante della vita di bordo. Aver cioè lavorato assieme agli altri per raggiungere una meta.

L’apprendimento viene da solo e la voglia di orizzonti più vasti anche.  E’ importantissimo trovare sempre nuovi percorsi che si stacchino da quelli classici e il corso nei 40 ruggenti offre la possibilità di navigare la dove nessuno ti offre di farlo a meno di non andarci con la propria barca oppure partecipare ad uno dei due giri del mondo inglesi che imbarcano paganti ma che costano molto di più e prendono moltissimo tempo anche per fare solo una tappa. Oltre a questo ci sono i nostri allievi a cui bisogna “alzare l’asticella” sempre di più.

Cultura Marinara: Quali pensi possano essere le difficoltà maggiori in questa traversata per chi non è un professionista della vela come il tuo equipaggio?

Vittorio Malingri: Vincere la paura di imbarcarsi per una navigazione impegnativa è una, e mi includo. In realtà poi le difficoltà sono quelle di una navigazione con onda formata, tanto vento, iceberg, freddo e convivenza a bordo in uno spazio ristretto per 25 giorni. Timonare su grandi onde richiede un abitudine, manovrare su un ponte molto bagnato anche. Ma queste cose li aiutiamo a superarle noi, per il resto sta a loro. 

Tutti dovranno fare la loro parte, é probabile che romperemo qualcosa che ci sarà da ingegnarsi e combattere per mantenere la barca in efficienza ed in rotta. Ma anche solo cucinare un pasto caldo per i compagni di viaggio, oppure vivere un una barca umida e ballerina, riuscendo a riposarsi e conservando il buon umore, e a volte è una sfida. Il premio saranno delle emozioni molto forti, lo spettacolo della natura e arrivare in fondo.

Cultura Marinara: Quali sono i tuoi progetti futuri? Pensi di intraprendere altre navigazioni in solitario?

 

Vittorio Malingri: Si certo. L’unico problema è che non sono ricco e che certe cose non si possono fare senza l’appoggio di aziende. In Italia, per la cultura in primis e per la crisi poi è difficilissimo ottenere questo appoggio finanziario. Molto abbiamo fatto, io Soldini e Bianchetti, per fare conoscere e apprezzare la vela agonistica oceanica: veicolare i suoi valori e appassionare il pubblico. Abbiamo aiutato i media a creare spazi appositi e costruito o importato i mezzi per farlo come la telefonia satellitare  per inviare immagini e testi. Per poter essere seguiti giorno per giorno e raccontare in diretta quello che sta tra la partenza e l’arrivo di una prova oceanica. Parlo per me i risultati in questo senso sono stati enormi. Bisogna essere dunque dei bravi comunicatori essere capaci di raccontare ed entrare nelle preferenze della gente. 

Oggi non vedo nessuno, a parte il solito Giovanni, capace di uscite dai media tematici. In un certo senso bisogna iniziare da capo ma con l’enorme vantaggio dei mezzi tecnologici a disposizione.

Tutto ciò per dire che non ho mai smesso di cercare di realizzare progetti, ma a parte la bellissima avventura del tempo di riferimento il solitario, sulla Rotta Dakar Guadalupa, nono sono riuscito a fare nient’altro. Oggi stiamo spingendo il secondo della serie di tre record che ci eravamo prefissi e sarebbe battere il record sulla stessa rotta ma in doppio, con mio figlio Nico, che oggi è di circa 11g11h.

Poi sempre con un cat F2O di battere quello in solitario dalle Canarie. Se siamo abbastanza bravi, e abbiamo fortuna e consenso, mi piacerebbe poi partecipare al giro del mondo in Class 40, sempre con Nico e poi tentare il record del giro del mondo in solitario controvento. Difficile dire se ce la farò, l’importante e continuare a provarci.

Auguriamo buon vento di cuore a Vittorio e lo ringraziamo tantissimo per averci concesso questa intervista nonostante gli impegni imminenti che lo occupano. Ricordiamo che tutte le specifiche dei corsi di vela d’altura di VittorioMalingri sono consultabili all’indirizzo http://www.vittoriomalingri.com. All’interno del sito ci si può fare un’idea di cosa concretamente serva per affrontare una navigazione oceanica.

Buon Vento Vittorio!

Gian Filippo Pellicciotta

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