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Tipi di ancore e ancoraggio

Tipi di ancore più utilizzate


1-2-5 ottime in generale,3-4 ottima su fango e sabbia,6 buona in generale,7 discreta in generale, ottima su fondo pietroso.

Sin dagli albori della navigazione è sorto il problema di come ancorare in mare le imbarcazioni. Tutti i tipi di ancore sono adatti allo scopo fin tanto una pietra, ma la grande differenza tra la loro efficacia la esercita in relazione ai fondali. Le marre appuntite sono adatte maggiormente ad un fondale sabbioso, in modo tale da potersi infilare più a fondo. In base al fondale quindi si sceglierà l’ancora, che per il peso dipende dalla lunghezza della barca.

All’ancora si fisserà una catena di diametro e lunghezza in funzione dell’imbarcazione, da cui partirà infine la cima che arriverà fino in coperta. Con un fondale roccioso capita spesso che l’ancora si “incattivisca” cioè si incastri; per evitare questa spiacevole situazione, si ricorre ad una cima aggiuntiva, che si chiama grippia, che sarà fissata all’incrocio delle marre con il fuso, cioè sul diamante: questa permetterà di far sfilare in senso contrario l’ancora stessa, che in tal maniera si libererà senza sforzi.Questa cima potrà essere lasciata libera con all’estremità una piccola boa: il grippiale. L’ancoraggio è cosa serissima: di solito l’ancora di rispetto, cioè l’ancora di scorta, è più grande e più pesante perchè si suppone si debba usare quando quella normale non basta. Essa in caso di mal tempo si potrà filare assieme a quella primaria, utilizzando un angolo diverso e una diversa inclinazione con il fondo, in maniera tale da agire su fronti diversi.

Una volta che l’ancora ha raggiunto verticalmente il fondale, si comincia ad indietreggiare, svolgendo il cavo, lasciando filare una lunghezza di calumo adeguata e, agguantando di volta in volta fino a quando viene garantita la buona tenuta dell’ancora. La lunghezza di calumo, cioè di catena filata insieme all’ancora, dipende dalle condizioni del vento e del mare, e soprattutto dal tempo di permanenza all’ormeggio. Maggiore è il tempo di permanenza e peggiori sono le condizioni meteomarine, più lungo deve essere il calumo filato.

A seconda delle condizioni descritte e dal tipo di fondale, la lunghezza di calumo consigliata deve essere da quattro a sei volte la profondità (verticale) di fonda.

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