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I navigatori solitari e la natura

Una tavola da windsurf Thommen1 costruita in bambù

Da sempre l’imperativo di andar solo per mare ha significato un amore indiscusso per la natura; un rispetto che nasce dalla consapevolezza di dover preservare un ambiente meraviglioso e spettacolare in cui ci è dato vivere.

Da sempre marinai come Slocum, Dumas e forse in cima a tutti Moitessier, hanno celebrato l’incanto dei tramonti e dei colori degli oceani. Ora uno dei marinai che ha fatto la storia della navigazione continua a testimoniare questa attitudine al rispetto.

Kenichi Horie è un innovatore dei materiali impiegati per la fabbricazione dei suoi scafi con cui gira il mondo. In questo periodo si iniziano ad utilizzare materiali composti di bambù e resine come fossero vetroresine ecologiche.

Kenichi ha attraversato il pacifico con uno scafo di alluminio riciclato a pannelli solari,ha utilizzato vele filate con la plastica reciclata dalle bottiglie di soda. Un esempio per le nuove generazioni e forse soprattutto per quelle quelle vecchie che hanno contribuito con la loro distrazione venale a rovinare il pianeta. Vorrei ricordare qui la grande passione con cui Alex Carozzo riutilizzava materiali di fortuna per costruire parti fondamentali della sua imbarcazione, ricordiamoci inoltre che Moitessier zavorrò la sua Marie-Therese 2 con un binario ferroviario dismesso e nel Joshua il suo albero era un palo del telegrafo segato. Chi ama il mare ama la natura e non la rovina, ma tra dall’ambiente circostante ciò di cui ha bisogno, e di cose in giro ce ne sono tante…..

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