Abbiamo il piacere di pubblicare un’ intervista con Stefano Rizzi, un marinaio che non ha bisogno di presentazioni, che ha fatto della sua passione la sua vita, che contribuisce ogni giorno con le sue imprese ai massimi livelli internazionali, a portare la vela sempre verso nuovi stimoli e nuove imprese. Attuale campione italiano, e campione mondiale master nella classe Moth, Stefano vanta tre giri del mondo: una Whitbread, la vittoria in 62 giorni a “The Race” con Club Med, una Volvo Ocean Race; tre partecipazioni all’America’s Cup con la vittoria alla Luis Vuitton Cup con Luna Rossa, inoltre numerosi record in oceano e 7 giri d’Italia a vela, e non ultimo è medaglia d’oro al merito sportivo…….Che dire…
Ci è sembrato opportuno chidergli un’ opnione riguardo l’attuale situazione dai campi di regata in oceano.
Cultura Marinara: Cosa ne pensi del tentativo di record di Joyon e cosa è cambiato nei multiscafi in equipaggio dalla tua partecipazione vittoriosa a The Race?
Stefano Rizzi: Sono sempre molto affascinato da queste grandi sfide negli oceani e naturalmente dagli uomini che le compiono. Come sempre i mezzi subiscono grandi evoluzioni, anche in questo caso i nuovi multiscafi son sempre più veloci e affidabili, direi decisamente diversi dal nostro Club Med… sia i materiali di vele e struttura sono notevolmente migliorati rendendo tutto più leggero e quindi veloce, per non parlare dei foil e del rigging generale delle barche.
Riproporresti The Race o magari un giro del mondo per solitari in multiscafo? Che ne pensi?
Mi piacerebbe venisse riproposta una regata come The Race, ma sono un po’ restio ad un giro del mondo in solitario con questi mostri. Preferisco che continui la leggenda del Vendee’ Globe con gli IMOCA 60. Barche dalle incredibili performance che anche se tirate al massimo garantiscono grossi margini di sicurezza per gli uomini.
Per il tentativo in solitario di Coville?
Penso sia una grande sfida di un grande uomo, sicuramente da seguire ma da non imitare per gli umani… sono imprese uniche da seguire e che possono motivare le persone a dare sempre il massimo.
Come vedi l’attuale Vendee Globe e le sue innovazioni? Il tuo favorito?
Adoro e seguo il Vendee Globe. Carres Jack il direttore di gara era con me su Club Med… ma a parte questo trovo che le barche al momento siano i mezzi più evoluti che solcano gli oceani a vela, e trovo affascinante che degli uomini da soli tirino il collo alle loro barche dal primo all’ultimo giorno. Tutto fantastico. Tifo Thompson anche se non mi è simpatico, per vedere come reagiscono i francesi… hahahaha
Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri? Continuerai con il Moth?
Progetti futuri sicuramente le barche grosse tipo Wally tp 52 Swan 50, per il 2017 Il moth, almeno ancora per un anno, rimane il mio obbiettivo. Quest’anno ho centrato il poker di campionati italiani e son riuscito per la prima volta a far entrare l’Italia nelle prime dieci nazioni al mondo, quindi sono molto felice. Fra tre giorni, grazie al supporto economico del Team Bombarda nella persona di Andrea Pozzi andrò a Bermuda per l’Amlin regata, praticamente un campionato del mondo ad inviti. Al ritorno continuerò ad allenarmi per tutto l’inverno in Liguria in preparazione del mondiale Moth di Malcesine 2017.
Cosa vorresti per la vela italiana in questo momento?
Sinceramente quello che vorrei ora per la vela italiana sarebbe in primis venir fuori da questa stasi nelle classi olimpiche… bisogna in qualsiasi modo tornare a vincere far tornare la voglia e dare i mezzi ai ragazzini volenterosi per tentare di prendere la tanto agognata medaglia. E ultimo desiderio vorrei che partisse una vera scuola di uomini da Oceano. Gente per poter fare la Volvo Ocean Race, la Vendee le varie Transat.
Buon Vento Stefano!
Sotto anche un video the catamarano Club Med