Tom McNally è senza dubbio un esperto leader mondiale nella navigazione e nella gestione di mini-imbarcazioni a vela. Dal 1973, quando ha attraversato l’Atlantico con uno sloop autocostruito in casa con legno in compensato, Tom ha fatto un totale di otto viaggi in un assortimento di imbarcazioni sempre più piccole, frutto delle conoscenze e delle esperienze di ogni viaggio: la sua ultima impresa, nel 1993 lo vide sancire il record del mondo come barca più piccola al mondo che abbia attraversato un oceano.
Lasciato il Portogallo nel dicembre del 1992, Tom ha navigato con successo senza alcuna alimentazione ausiliaria per circa 5.500 miglia nel corso di 134 giorni, fino ad arrivare a San Juan, Puerto Rico, nel maggio 1993. Non contento di raggiungere questo record ha aggiunto un ulteriore 1.000 miglia al suo viaggio per raggiungere Fort Lauderdale 23 giorni più tardi.
Il successo fu di breve durata, entro 12 mesi aveva perso il suo record perchè Hugo Vilhen, con un barca di pochi centimetri più corta e con l’alimentazione ausiliaria, percorreva il tratto da Terranova all’Irlanda (un viaggio relativamente breve di 2.000 miglia). La nuova barca di Tom, Vera Ugo II, fu varata velocemente; essa è una unità ad alta tecnologia con radar e vele riflettenti, un design nuovo e rivoluzionario nel sartiame. La carena è rivestita in Kevlar con tutte le caratteristiche possibili di sicurezza.
Le misure di Vera Ugo II : 3 piedi 11 pollici (1,19 metri) ed è il più piccolo cabinato a vela registrato nel Regno Unito. Dopo alcuni insuccessi iniziali, e la lunga attesa per l’adeguata finestre meteo, Vera Hugh II salpa da Capo Espartel, Tangeri la mattina del 4 marzo 1998, la sua prima tappa alle isole Canarie. A causa del forte ventoe la piccola imbarcazione ha mantenuto due nodi e mezzo, una velocità di gran lunga migliore di quanto inizialmente previsto. Tom ha stabilito un nuovo record per le piccole imbarcazioni a vela, raggiungendo Las Palmas il 24 marzo, un viaggio di venti giorni in condizioni climatiche estreme. Purtroppo i problemi strutturali del ponte causati dal forte vento, hanno costretto Tom a tentare invano la seconda tappa del viaggio verso Puerto Rico.
Gian Filippo Pellicciotta