Patrizio Bertelli, il patron di Prada e di Luna Rossa, pranza nella sede dello Yacht Club Costa Smeralda a Porto Cervo. Uno scambio di saluti col commodoro Riccardo Bonadeo e poi una riunione riservata con a fianco lo skipper Max Sirena.
E allora, vedremo ancora i catamarani volanti?
«No, si torna ai monoscafi».
Davvero? Ha raggiunto l’accordo con i neozelandesi?
«Era la condizione perché noi di Luna Rossa li aiutassimo con uomini e mezzi nella scorsa edizione».
A quando l’annuncio del Protocollo (le nuove regole)?
«A fine mese».
È una svolta attesa da molti, il ritorno ai monoscafi.
«Saranno barche molto performanti, ma i dettagli tecnici, se ad esempio con i foil (le derive che li alzano dall’acqua) o le chiglie basculanti, li vedremo più avanti».
Si tornerà anche a una sfida tra nazioni, col vincolo del passaporto per uomini e mezzi, come fu in passato?
«Sì, ci saranno limitazioni di nazionalità».
Che ci fa in Costa Smeralda? Sta facendo campagna acquisti?
«Be’, sì».
Porterà eventi pre-Coppa America anche in Italia?
«Ci saranno regate di avvicinamento anche in Italia, sì».
Regole di nazionalità a parte, Luna Rossa sarà una squadra di italiani?
«Qui a Porto Cervo hanno regatato in questi ultimi giorni i maxi yacht (nella Maxi Yacht Rolex Cup). Quanti sono i velisti italiani su queste barche? Pochi. E sono soprattutto i cinquantenni di oggi cresciuti ieri con Luna Rossa, che ho lanciato io. Ecco, il mio obiettivo futuro è quello di far crescere i giovani talenti italiani».
Una bella sfida.
«Ci dovremo rimboccare le maniche. Anche perché penso non saremo l’unico team col tricolore a poppa».
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