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Mini 6.50 con Kite

Mini 6.50 con Kite

La classe Mini 6.50 è stata laboratorio di sperimentazioni in campo velico anche delle più radicali. Innovazioni che successivamente sono state poi utilizzate su imbarcazioni più grandi come standard; ricordiamo la chiglia e il bompresso basculante e la stessa prua di Prysmian di Giancarlo Pedote. Lo “Speed ​​Sailing 6.5” è un prototipo di mini , dotato di una propulsione supplementare ad acquilone e da vele autoportanti. Concepito da Francois Lucas, Grégory Debord e lo sviluppo determinante per l’ala di  Yves Parlier. Yves aveva già partecipato a dei progetti per la sperimentazioni di ali da Kite su mercantili, finalizzate al risparmio di carburante. Francois Lucas crede che quando tutta la propulsione della barca dipende dall’armo tradizionale, le linee dello scafo sono ormai ampiamente testate, ma in questo assetto si aprono nuove soluzioni.

La ragione principale dell’ aereorig autovirante si presta a questo progetto con l’aquilone perché può essere guidato con la stessa superficie velica su un albero corto. Questo rende la barca più leggera e abbassa il suo centro di gravità. Inoltre si vuole rinunciare ad una chiglia basculante per risparmiare peso.

Il bulbo è notevolmente ridotto se si impiega questo armo detto a drago. Il piccolo fiocco è inteso come un mero aiuto aerodinamico per sostenere il rig in velocità. I tre prototipi ora sono in vetroresina, poi si partirà con la costruzione in carbonio. “Ad essere onesti ” dice Parlier, “io stesso sono molto curioso di vedere come tutto questo si svilupperà in pratica”.

La parte più difficile sarà rendere autoportante l’aquilone in navigazione, quando magari si dovrà ridurre la superficie velica per una burrasca. L’obiettivo in questo caso sarà quello di farlo autoposizionare in verticale, scarico dal vento, ma stabile. Parlier ha già testato ali di questo tipo con i catamarani.

I tre protagonisti sono d’accordo su un punto: “Non abbiamo mai partecipato a un progetto che ha così tante incertezze. Molte cose che si fanno sulla carta e sul tavolo da disegno danno un’impressione completamente priva di problemi. Ma sono abbastanza esperto per sapere che la pratica potrebbe essere diversa”. In estate i primi test in acqua nella baia di Arcachon.

Gian Filippo Pellicciotta

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