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Oceano Pacifico a remi: momento difficile per Fedor Konyukhov

Fedor Konyukhov

Fedor Konyukhov continua la sua avventura; è a 1200 miglia da Brisbane per completare la sua traversata a remi del Pacifico.Così dal suo telefono satellitare: “E ancora buio così io sto usando una luce da testa per spostarmi all’interno della cabina. Le previsioni del tempo non hanno dimostrato di essere vere e sono finito in balia del vento di sud-ovest. Ancora una volta, sono stato spinto verso nord. Questo è stato solo un piccolo fronte depressionario locale, che passa rapidamente. Tuttavia, mi ci sono trovato in mezzo, e per una mezza giornata mi sono mosso nella direzione opposta del traguardo.

Questo tempo mi mette in un terribile stato d’animo. E ‘un momento difficile. Il traguardo è sfuggente e la mia stanchezza è colossale. La spinta verso nord lontano dalla méta mi ha di fatto scoraggiato. So che devo continuare a spingere me stesso, devo scavare in profondità per essere motivato ogni singolo giorno….. Ci sono 1200 miglia fino a Brisbane e il mio obiettivo è una linea retta. Certo non mi aspetto di avanzare in linea retta in queste condizioni. Solo Dio sa con certezza quante miglia sarò costretto a remare. Ho un piccolo visitatore che illumina la mia giornata. Una rondine è atterrata sul mio remo e ha iniziato a esplorare la barca. Lei sta ispezionando i miei occhiali mentre vi parlo. E ‘un peccato che questo piccolo uccello è così lontano dalla terra. Credo che lei sia stata spazzata dal vento dell’oceano.

C’è una piccola isola (Norfolk,NZ), davanti a me a non più di 500 miglia. Spero rimanga con me fino all’avvicinamento a terra. Io in realtà non ho nulla da darle da mangiare: nessun cereale o alcun seme, solo pane grattugiato. Il mal di mare è ciò che può davvero farle male; gli uccelli di terra hanno difficoltà a tollerarlo. Ieri al tramonto prima del colpo di vento di prua ho avuto la fortuna di prendere una grossa lampuga. Mi ci è voluta più di mezz’ora per tirar su il pesce. Era di 90 cm, l’ho misurata. Questo è il pesce più grande che ho preso finora da quando ha lasciato il Cile. Naturalmente questo è troppo per me, sarebbe meglio di 30-40 cm. L’ ho pulito e tagliato a fettine sottili da appendere ai lati della barca.

E ‘ già maggio….Questo significa che sono stato in mare per cinque mesi. Non pensavo che sarebbe stato così difficile….. No, posso onestamente dire che non avevo idea che sarebbe stato così difficile. Devo continuare a remare, non c’è altra via d’uscita. Smettere non è un’opzione. L’ unica via d’uscita è quella di arrivare…… Fedor.” Ricordiamo che Alex Bellini nella sua impresa diattraversare l’ oceano Pacifico a remi dovette rinunciare a 65 miglia da Sydney a causa delle forti correnti contrarie che lo spingevano a largo. Una zona molto pericolosa questa per le condizioni meteo che sta mettendo veramente in difficoltà personalità dello spessore di Fedor. Per seguire il tracking QUI e QUI

Gian Filippo Pellicciotta

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