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Sebastian Roubinet: un piccolo catamarano nei ghiacci del nord

Sebastian Roubinet

Sebastian Roubinet è un navigatore avventuriero tra l’estremo e la follia. Le prime esperienze con navigazioni piuttosto lunghe su catamarani le inizia a 14 anni su un Hobie Cat per due mesi navigando in solitario lungo la costa norvegese, svedese e danese.

Pochi anni dopo costruisce un mini 6.50 con il quale ha partecipato alla Mini-Transat. Poi ci sono stati alcuni ruoli come co-skipper e trimmer su imbarcazioni oceaniche che gli fanno vedere per la prima volta una regione che da allora in poi avrebbero determinato la sua vita: il Grande Nord .

Come secondo si imbarcò su “Tara” (Ex – Antartide), una solida imbarcazione da spedizione, che era stata specificamente progettata per le difficili condizioni nei mari polari in Groenlandia. “Quando ho visto questi   infiniti mondi di ghiaccio per la prima volta qualcosa  mi è accaduto dentro, intimamente” ha detto più e più volte che nelle sue interviste. “Ecco, mi sento completamente a mio agio, perché ogni giorno è una nuova sfida!”

Da lì nacque la sua sfida che non era esattamente una novità, quello cioè di completare il famoso passaggio a Nord-Ovest, ma con un a piccola imbarcazione che potesse superare sia zone congelate, sia quelle  liquide. A questo scopo ha progettato e costruito 2006 il catamarano “Babouche”, un incrocio tra una slitta e la barca: 7,50 m di lunghezza e 5 m di larghezza.

La barca era di kevlar e carbonio, solida e leggera per essere anche trainata. Il 19 Maggio 2007 Sebastien Roubinet è salpato, insieme con un compagno (che ha poi cambiato) a Anchorage (Alaska), e il 9 settembre dopo tre mesi e 21 giorni ha raggiunto la costa della Groenlandia. Aveva compiuto per primo il transito del Passaggio a Nord Ovest esclusivamente sotto la vela.

Il tentativo successivo fu quello di raggiungere il polo nord con il loro catamarano. Il primo tentativo nel 2011 non riuscì con la stessa barca e con Rodolphe André. Si concentrò quindi nella costruzione di un nuovo catamarano il “Babouchka” innovativo in carbonio, attrezzato con pannelli solari. Il tragitto consisteva in una navigazione partendo da Barrow, toccando l’ Alaska, Spitsbergen e le Svalbard. Il viaggio è partito nel luglio 2013 e inizialmente è proceduto molto bene. Per settimane hanno avuto condizioni climatiche per lo più tranquille. Ma dopo due mesi, a circa 100 miglia dal Polo Nord, hanno scuffiato e hanno avuto correnti molto fredde e irregolari che hanno iniziato a metterli seriamente in difficoltà.


L’oceano Artico prevedeva di chiudere il pack per due tre settimane e questo si rivelò essere un ostacolo insormontabile per ” Babouchka ” e i due avventurieri. Il 3 Settembre hanno inviato richieste di soccorso e un rompighiaccio russo è intervenuto salvandoli. L’8 settembre hanno raggiunto il Three Harbour Pevet in salvo.


Nell’ ultimo messaggio dal ghiaccio la coppia ha scritto in preda alla disperazione : “Questa mattina abbiamo provato di nuovo, ma il ghiaccio in acqua rallenta a noi in quattro ore siamo avanzati solo di solo 0,8 miglia! Quindi studiate le mappe e le previsioni, siamo giunti alla conclusione che la nostra spedizione dopo due mesi di fatica e di duro lavoro, a circa 100 miglia nautiche dal Polo Nord finisce qui. E ‘un peccato , ma non vogliamo rischiare le nostre vite. Non c’è speranza!”

Attualmente Sebastien Roubinet si trova principalmente nei talk show, dove presenta il suo ultimo libro di fotografie, per trovare fondi;dovrebbe essere solo una questione di tempo e di denaro fino a quando e il suo “Babouchka” riprenda la navigazione verso il grande Nord. Un video duro su il loro pericolosissimo incontro con un orso polare QUI

Gian Filippo Pellicciotta

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