La Marina americana sta testando un drone sottomarino che simula un pesce, lungo 4 piedi (circa 1,2 metri) è un veicolo subacqueo autonomo progettato per integrarsi con la vita sottomarina.
Avevamo già parlato di droni speciali a vela: Saildrone e del progetto Dronautic, ma mai di mezzi subacquei.
Questo innovativo veicolo sottomarino “bio-mimetico” è attualmente in fase di sviluppo: “Imita un pesce. Sembra un pesce. Noi lo chiamiamo robo-tonno, affettuosamente, ma è un UUV (Unmanned Undersea Vehicle, ossia un veicolo sottomarino senza pilota). Non ha un’elica, ma pinne e coda e si muove proprio come farebbe naturalmente un pesce” ha spiegato il capitano Jim Loper, capo sviluppo e innovazione per il Marina Warfare Command Research a Norfolk.
Il robot-pesce è molto maneggevole e può accelerare rapidamente, raggiungendo velocità fino a 40 nodi. E’ stato progettato per trasportare una vasta gamma di carichi. Costruito nel Massachusetts, il pesce robot potrebbe essere utilizzato per una vasta gamma di missioni tra cui l’individuazione delle mine sottomarine o di sorveglianza prolungata di navi, porti e sottomarini. La batteria gli consente di spostarsi per settimane.
“Il fatto che la parte anteriore dell’animale è principalmente ferma durante la fase di nuoto è importante perché quando si trasportano dei sensori è necessario che questi non vengano disturbati in nessuna maniera” spiega Mark Smithers, vice presidente e chief technology officer dell Boston Engineering. Si stanno testanto attualmente anche cavi per trasporto dati fissati su boe di superficie, che consentirebbero ai droni di collegarsi e di poter scaricare in maniera sicura ad esempio dati di rilevazione da radar, che a loro volta potrebbero così dialogare con i droni di profondità. I test sulla resistenza alle onde di questi cavi in fibra ottica a grosso carico di trasmissione dati, hanno dimostrato da diverso tempo la loro grande resistenza.